25 febbraio 1613: nasce nel Regno di Napoli il pittore Mattia Preti
detto anche il Cavaliere Calabrese perché nato in Calabria e fatto cavaliere da papa Urbano VIII durante la sua attività a Roma, la sua carriera durò oltre sessant’anni. Egli fu uno dei più importanti esponenti della pittura napoletana. Nacque il 25 febbraio 1613 a Taverna, in provincia di Catanzaro, un piccolo centro della Sila catanzarese.
Nel 1630 si trasferì a Roma, dove abitò nei primi anni insieme al fratello maggiore Gregorio, anche lui pittore e di una decina d’anni più grande. Conobbe le tecniche del Caravaggio e dei suoi seguaci, da cui fu fortemente influenzato. A questo periodo risalgono gli affreschi di San Giovanni Calibita, di San Carlo ai Catinari e di Sant’Andrea della Valle in Roma. Rimase a Roma per quasi venticinque anni, ma si recò spesso in viaggio per l’Italia e l’estero (in particolare Spagna e Fiandre), avendo contatti con i pittori emiliani della generazione precedente, quali Guercino e Giovanni Lanfranco, che influenzarono ulteriormente la sua pittura.
Dal 1653 si trasferì a Napoli, dove subirà l’influenza di un altro grande pittore più giovane, Luca Giordano. Nella città partenopea il Preti contribuì a dare sviluppo alla scuola pittorica napoletana. Tra il 1657 e il 1659 affrescò le porte della città durante la peste; di queste opere rimane oggi solo quella su porta San Gennaro. Inoltre sulla volta di San Pietro a Majella dipinse la vita di San Pietro Celestino e Santa Caterina d’Alessandria. Risalenti al suo periodo napoletano, diverse altre furono le opere compiute dal Preti. Vi fu infatti il Ritorno del figliol prodigo al Palazzo Reale e altre tele conservate in alcune chiese napoletane. Trasferitosi a Malta nel 1661, secondo lo storico dell’arte Antonio Sergi, Mattia Preti avrebbe realizzato qui un totale di circa 400 opere tra tele e affreschi. Morì a La Valletta il 3 gennaio 1699.
Santa Veronica, Olio su tela, 103,5 x 74,9, County Museum of Art, Los Angeles (USA)