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8 aprile 2005: esequie solenni per Giovanni Paolo II

 

Il 1º febbraio 2005 Giovanni Paolo II fu ricoverato al policlinico Agostino Gemelli di Roma fino al 10 febbraio; successivamente fu costretto a saltare gran parte degli impegni previsti per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Il 27 marzo, giorno di Pasqua, apparve alla finestra su piazza San Pietro per poco tempo. Il cardinale Angelo Sodano lesse il messaggio Urbi et Orbi ed il Papa benedisse la folla di mano sua; tentò di parlare, ma non vi riuscì.

Il 30 marzo, mercoledì, il Papa apparve per l’ultima volta in pubblico: si affacciò sulla finestra su piazza San Pietro per poco tempo. Tentò inutilmente di parlare ma al posto delle parole emise solo un prolungato respiro. Dopo due giorni dal peggioramento del suo stato di salute a causa di un’infezione dell’apparato urinario, Giovanni Paolo II si spense alle ore 21:37 di sabato 2 aprile 2005, vigilia della Domenica della Divina Misericordia, all’età di 84 anni. L’annuncio della morte venne dato dal portavoce vaticano Joaquín Navarro-Valls. Un “Amen” sarebbe stata l’ultima parola pronunciata dal Pontefice.

Da quella sera e fino al giorno delle esequie, più di tre milioni di pellegrini confluirono a Roma per rendere omaggio alla salma del Papa.

I funerali ebbero luogo sei giorni dopo, venerdì 8 aprile, celebrati dal cardinale Joseph Ratzinger (eletto Papa undici giorni dopo), in piazza San Pietro, con la partecipazione di un altissimo numero di capi di Stato e di governo (più di 200 delegazioni ufficiali) oltre ai rappresentanti di tutte le religioni. Molti applausi e grida “Santo subito” accompagnarono l’omelia del cardinal Ratzinger.

 

Si è stimato che il rito sia stato seguito direttamente da un numero compreso tra le 250.000 e le 300.000 persone che affollavano la piazza e l’antistante via della Conciliazione, e, tramite maxischermi, da almeno 2 milioni di persone riunite a Tor Vergata e nelle piazze di Roma.

L’eccezionalità dell’evento fu sottolineata in quei giorni da diversi commentatori, e il rito funebre fu trasmesso in diretta in mondovisione a reti unificate totalizzando, in Italia, quasi 15 milioni di spettatori. L’afflusso di pellegrini a Roma nei giorni precedenti al funerale fu particolarmente intenso e sono state stimate tra i 2 e i 5 milioni di presenze totali. Furono allestite velocemente dalla Protezione Civile, tendopoli e ospedali da campo e furono posizionati nelle piazze cittadine, dal comune di Roma, ventisette maxischermi. La Protezione Civile prevedendo un afflusso straordinario a Roma, inviò, nei giorni precedenti, su scala nazionale a tutti i telefoni cellulari, alcuni SMS che fornivano informazioni sulle condizioni climatiche, i dati d’afflusso, e invitavano i “partecipanti” a seguire l’evento tramite maxischermo poiché piazza San Pietro era divenuta inaccessibile già dal 6 aprile

 

L’allora presidente degli Stati Uniti Bush con la moglie e i suoi predecessori Clinton e Bush padre, tutti inginocchiati davanti alla salma di Giovanni Paolo II

 

 

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