È lecito dare l’otto per mille alla Chiesa cattolica?

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Nell’approssimarsi delle scadenze fiscali 2019, accanto al già sedimentato sdegno sul livello insostenibile della pressione tributaria italiana, mi si affacciano alla mente alcune semplici considerazioni che mi piacerebbe condividere con altri lettori cattolici. Il problema è senz’altro molto delicato, ma un dibattito in merito, oltre a qualche presa di posizione autorevole, non potrebbe che fare bene al nostro mondo del Cattolicesimo tradizionale[1] piuttosto sonnacchioso sull’argomento.  Il sasso che intenderei gettare nello stagno è il seguente: è ancora moralmente vincolante o, quanto meno, consigliabile devolvere il proprio otto per mille alla Chiesa Cattolica?

Mi rendo perfettamente conto che ci sono molte risposte apparentemente valide in un senso e nell’altro. Proverò ad enunciarne alcune nella speranza che chi ne sa più di me voglia rispondere ed ampliare il discorso.

 

Le argomentazioni favorevoli alla devoluzione sono essenzialmente le seguenti

1 – Non ci sono alternative: lo Stato, con la sua legislazione anti-cristiana, non merita certo più attenzione rispetto a questi uomini di Chiesa decadenti e omologati. Chi inoltre si astiene dall’indicare le proprie volontà determina comunque una suddivisione del proprio contributo in base alle percentuali indicate dagli altri contribuenti. Indicare invece un’altra confessione religiosa come beneficiaria significherebbe sostenere organizzazioni eretiche o scismatiche.

2 – Anche se molti uomini di Chiesa non sarebbero degni del nostro sostegno, la Chiesa, in quanto tale, dovrebbe sempre essere aiutata dai fedeli. Il Papa è comunque il Papa, i Vescovi sono legittimi e rappresentano gli Apostoli di Nostro Signore. I figli hanno pur sempre il dovere di assistere e aiutare i genitori, anche se sono impazziti ed incapaci di svolgere il ruolo assegnato.

3 – Esistono, anche oggi, buoni e santi sacerdoti, che soffrono e resistono nella crisi ecclesiastica dei nostri tempi. Essi rimangono «in piena comunione»[2], ma cercano, comunque, di lottare per il bene e la buona dottrina. Con la nostra devoluzione, in piccola parte, aiuteremo anche loro.

4 – Dalla Chiesa abbiamo comunque ricevuto il S. Battesimo, i Sacramenti e la Fede che salva. Indebolendola penalizzeremo le prossime generazioni limitando il loro accesso alla Grazia Divina.

 

Vediamo ora alcune argomentazioni contrarie che comunque, a mio parere, non vanno sottovalutate

1 – La maggioranza della gerarchia ecclesiale italiana non fa il proprio dovere: non fornisce risposte alle domande dei fedeli, insegna spesso aberrazioni dottrinali, ostacola la diffusione della S. Messa di sempre, costruisce, con i fondi ottenuti, chiese artisticamente e liturgicamente ributtanti, favorisce l’immigrazione illimitata e clandestina, si allinea acriticamente al mondo e ai suoi vizi. Perché, dunque, dovremmo sostenerla?

2 – Molti Vescovi e sacerdoti predicano la sostanziale equivalenza fra le varie religioni come vie di salvezza. Questo è ormai il dogma intangibile dell’ecumenismo. Perché solo il portafoglio dei cattolici dovrebbe rimanere “preconciliare” ed allinearsi al sostegno esclusivo della sola Chiesa Cattolica?

3 – I sacerdoti buoni che soffrono in silenzio potrebbero comunque essere aiutati in altro modo, attraverso libere offerte e donazioni. Non necessariamente con l’otto per mille.

4 – Ma l’argomentazione metodologicamente più forte resta sostanzialmente quella di chi afferma che occorra comunque dare un segnale, l’unico che probabilmente ha qualche possibilità di essere ascoltato. Non saranno, infatti, certo né i numerosi e dotti articoli, né i tanti libri prodotti dal mondo tradizionale a convincere chi, molto spesso, pensa solo a compiacere il mondo e tutte le sue aberrazioni. Solo tagliando loro i viveri si può sperare in qualche forma di rispetto, magari non sincero, ma comunque utile.

Pare, del resto, che in Austria ed in Germania, dove la tassa religiosa è realmente facoltativa, serpeggi più di qualche preoccupazione in talune diocesi, a seguito della diminuzione del gettito fiscale.

 

Il sasso è dunque lanciato. Attendo risposte, magari più approfondite.

 

[1] Stricto jure, bisognerebbe semplicemente parlare di Cattolicesimo, senza aggettivi, perché senza Tradizione non si può essere cattolici, ma, stante la crisi della Chiesa e la terribile diffusione del Modernismo al suo interno, pare quasi necessario definire cattolici «di Tradizione» coloro che fanno della difesa di questa la loro battaglia, almeno per distinguerli da chi non si pone il problema o, peggio, aderisce al Modernismo, pur continuando a definirsi “cattolico”.

[2] L’espressione è, di per sé, pleonastica, in quanto, concettualmente, la comunione non può che essere piena, poiché, se non lo fosse, semplicemente non esisterebbe, in quanto indica la perfetta unità e, conseguentemente, non è graduabile. A partire dal Concilio Vaticano II e, in particolare, dal decreto «Unitatis redintegratio» sull’ecumenismo, si è cominciato ad usare il termine «comunione» come se fosse graduabile, per cercare di attribuire una qualche, sia pure parziale, appartenenza alla Chiesa cattolica anche agli scismatici ed agli eretici.

 

 

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2 commenti su “È lecito dare l’otto per mille alla Chiesa cattolica?”

  1. Alberto Speroni

    Riflessione 1 : che sia lecito o meno versarlo dipende dalle motivazioni che spingono in un senso o in un altro e la casistica di tali motivazioni è troppo lunga da elencare ed analizzare : quindi buon esame di coscienza e via con la scelta (da non perderci il sonno comunque!)!

    Riflessione 2
    Sono nato e vissuto in tempi in cui ho assimilato una Chiesa: UNA SANTA CATTOLICA APOSTOLICA e ciò che mi circondava non me lo faceva certo mettere in dubbio in ogni suo aspetto!(…. tranne la prima volta che mi sorpresi infastidito, senza sapere minimamente cosa avrei scoperto e vissuto poi, nel vedere il prete che celebrava la s. Messa che mi guardava in faccia facendomi immediatamente sorgere la domanda tra me e me “ ..cosa vuole il prete da me?…”) e MAI avrei immaginato di andare ora a cercarla, questa Chiesa: UNA, SANTA, CATTOLICA, APOSTOLICA, con una fatica inusuale che mi fa invocare sempre più l’ aiuto divino!
    Dopo quanto detto, si deduce la mia scelta!… sempre senza perderci il sonno comunque visto che fra poco in alcune chiese neanche ci potrò più entrare e questo sì che pesa!
    cordiali saluti
    Alberto

  2. Claudia Marus

    Rimanere ancorati a un passato che non esiste più, ahinoi, è fuorviante. Vorrei finalmente vedere che fine
    fanno queste donazioni, dato che sono i massoni che hanno da tempo iniziato la distruzione sistematica
    della Chiesa, ovviamente con le connivenze interne-i peggiori nemici si hanno sempre in famiglia-quindi
    non essendo poveri, mantengano la LORO la creatura.
    In altre parole non si fornisce la corda a chi ci vuole impiccare. Niet
    Cludia Marus

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