Singolare e sagace epistolario tra Messer Arcibaldo e il suo apprendista tentatore

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Arguto, lucido e carico di verità si presenta l’ultimo lavoro di Padre Serafino Lanzetta della diocesi di Portsmounth, in Inghilterra, libero docente di teologia dogmatica alla Facoltà teologica di Lugano, in Svizzera, direttore della rivista teologica «Fides Catholica» e molto presente su Youtube con le sue catechesi settimanali.

Il libro Messer Arcibaldo. Lettere di un esperto diavolo a un apprendista tentatore, pubblicato da Fede & Cultura (pp. 40, 15,00 €) oltre ad essere di piacevolissima lettura, presenta l’arte demoniaca, attraverso un genere letterario inaugurato da Clive Staples Lewis (1898-1963)[1], erede del pensiero religioso inglese introdotto dal santo cardinale John Henry Newman, non a caso frequentò infatti la cerchia  dello scrittore John Ronald Reuel Tolkien (1892 – 1973), ma invece di convertirsi al cattolicesimo come fece quest’ultimo, si fermò alla «Via media» della Chiesa alta d’Inghilterra. (Lewis è riprodotto a destra in un ritratto, dalla cui pipa fuoriesce un leone formatosi con il fumo, esplicito riferimento al suo romanzo fantasy Le cronache di Narnia, un vero e proprio capolavoro che ha prodotto 100 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Il ritratto è stato ripreso dal sito:  Fabio Piemonte).

L’autore di Messer Arcibaldo rappresentano, con stile satirico, gli insegnamenti di un diavolo per compiere il male nella Chiesa attraverso l’accondiscendenza alle soggettive debolezze, in modo tale da illudere e sedurre gli uomini in modo tale da sentirsi artefici di un nuovo destino della Chiesa stessa e dell’umanità intera. Dunque Arcibaldo istruisce Polliodoro, un diavoletto apprendista che deve imparare come condurre alla perdizione le anime e lo fa acquisendo la verità diabolica conosciuta dal maestro, sapendo che se acquisirà quelle “verità” potrà avere successo.

L’inganno sta nel circuire le anime, seducendo «gli uomini con le loro stesse seduzioni, convincendoli di essere protagonisti di una storia nuova, di un modo alternativo di essere cristiani». Una storia sempre uguale a se stessa, fin dall’alba dell’umanità, «un modo già sperimentato da altri prima di loro», in quanto «c’è una tentazione originaria che si riaffaccia di tanto in tanto alla finestra di ogni esistenza umana e sussurra “Sarai come Dio se obbedirai alla mia voce, che in fondo è ciò che tu stesso desideri: il tuo ego prima di ogni cosa e al di sopra di tutto, anche di Dio se ci fosse» (p. 7), perché il dubbio dell’esistenza di Dio è forte tanto quanto quello dell’esistenza di Satana e il principe di questo mondo è assai soddisfatto in questo: più c’è ignoranza e incredulità sul mondo soprannaturale e più logicamente può strappare anime a Dio, che non ha mai lesinato – come pure la Madre di Dio – nel rivelarsi manifestatamente.

Nella nostra contemporaneità malata di male, orgogliosamente malata, trova nella corruzione spirituale e morale leve di autopromozione nel mondo, così questo epistolario risulta essere di speciale ausilio didattico per metterci di fronte alla realtà del maligno: egli esiste e ha le idee molto chiare, a differenza dell’uomo del nostro tempo, il quale lo nega oppure lo esalta attraverso il mondo dell’occultismo, dell’esoterismo e della magia nera. È evidente che nei nostri tristi giorni Satana pesca più anime che la Chiesa stessa, essendo quest’ultima più attenta al mondo e alle globaliste ideologie occidentali che alle anime in se stesse e alle molteplici tentazioni che la assediano, la minacciano fino ad essere corrotte e divorate da una cultura divenuta demoniaca, devastando in particolare le giovani generazioni (si pensi, per esempio, al rapper Achille Lauro oppure ai Måneskin, un lascivo gruppo musicale lanciato dal Festival di San Remo nel 2021, presente anche al Festival dell’edizione conclusasi da poche ore, contro la quale si è scagliato il Vescovo della stessa diocesi, monsignor Antonio Suetta).

I diavoli hanno per obiettivo indicare la strada dell’Inferno e lo fanno attraverso la menzogna e l’inganno, proprio come scrive Messer Arcibaldo, ironicamente rappresentato di spalle e intento a scrivere al suo discepolo nella bella e catturante copertina del libro:

«Caro Polliodoro, sono orgoglioso di te. Mi dicono i colleghi del tuo girone che non dai spazio a nessun pensiero che possa minimamente turbarti o sviarti dal tuo operare vòlto all’illuminazione dell’umanità e all’indottrinamento di coloro che si dicono credenti. Sai bene che la nostra regola d’oro è operare nel silenzio, dietro le quinte, senza essere visti. Preferiamo che non ci si accorga di noi. Convinceremo i mortali che tutto dipende da loro, mentre in realtà molto dipende anche da noi. E se il gioco non funzionasse, allora gli faremmo credere che tutto dipende da noi, spiriti, spiriti del dubbio e del caos. Ciò che è importante è che dimentichino il Nemico. Infatti, se tutto dipende da noi, il bene e il male, allora niente dipende più né da loro né dal loro Maestro. Questa mi sembra un’ottima idea per sbarazzarci di quella “fede nel diavolo” che purtroppo tiene gli uomini guardinghi e vigilanti» (p. 35).

Non essere di Dio e per Dio comporta appartenere comunque a qualcun altro e quest’altro non è altri che Satana con i suoi giannizzeri, perché il destino dell’uomo ha unicamente due vie da scegliere, stare con Dio o contro Dio, quindi stare con Lui oppure con Satana, anche quando non si crede all’uno – il Padre Creatore – e/o all’altro (perché ci sono anche coloro che credono alle tre Persone della Santissima Trinità, ma non alla persona Lucifero), il principe tentatore, annientatore e distruttore. Due vie soltanto si hanno da scegliere con il libero arbitrio, non molteplici come invece il mondo propone, illudendo di offrire mille “generi” e mille percorsi di appagamento dei propri istinti e delle proprie voglie. Due sono i percorsi che si concludono con l’approdo al Paradiso (anche attraverso la purificazione in Purgatorio) oppure all’Inferno. Due le strade, due gli stendardi innalzati, per utilizzare il linguaggio di sant’Ignazio di Loyola, sotto i quali stare, quello di Cristo, il Redentore e il Salvatore che benedice e beatifica (le anime purganti sono già beate perché destinate al Paradiso), oppure sotto quello di Satana, carnefice, maledicente e dannatore.

Fra i diversi temi trattati dall’autore, anche quello pandemico che, attraverso il virus del Covid 19, miete terrore e divisione, creando un contagio di paura e di allarme perpetuo. «Vorrei dimostrarti», afferma Arcibaldo a Polliodoro, che «in questa situazione di pandemia generale ti farò vedere come gli uomini, soprattutto quelli di Chiesa, saranno distratti da tante cose e si dimenticheranno che sono fatti per l’eternità. […] Quando tocchi la salute tutti saltano in aria». La salute fisica, s’intende, non la salus animarum che pare non avere più valore alcuno neppure per gli uomini di Chiesa, assurdamente accodati alle istanze mondane. Con la pandemia «le regole della Chiesa seguono il corso della malattia, si adattano, e non la malattia le regole della Chiesa e la sua profilassi soprannaturale. Quelle regole intrise di sapienza divina che vedevano la Chiesa sempre in prima fila nel dare conforto e nel sollevare gli animi nel dolore, saranno ora abolite dalla malattia che insegnerà come superare le regole della Chiesa, come cioè rendere la Chiesa superflua in caso di malattia» (pp. 80-87).

Il carteggio di Messer Arcibaldo è un utile strumento per smascherare metodi, strategie e tattiche del nemico per eccellenza dell’uomo, in particolare in  un momento in cui non esiste attualmente nessun vaccino spirituale promosso dalla Santa Sede, perdendo così moltitudini di anime non immunizzate dal Tentatore…

I demoni, nemici dell’uomo e amici dei tempi anticristici e antiecclesiastici, restano comunque sempre all’erta, nel tentativo di rapire anime al Padre Creatore. Intanto, comunque, Cristo ha già vinto il peccato e la morte per molti eletti e la Donna vestita di Sole, Maria Santissima, è pronta ad intervenire trionfante sulla maligna serpe ad un solo cenno di Dio, che permette la presenza malefica (la zizzania seminata dai demoni) fra gli uomini (grano e zizzania dovranno convivere fino alla fine del mondo, come ha insegnato Gesù). Come rivelano Antico e Nuovo Testamento, anche i castighi si abbattono sulla terra , a cominciare dal peccato originale in poi, fino alla Parusia, quando ogni azione tentatrice sarà annullata e le schiere demoniache, grazie anche alla presenza dell’Arcangelo San Michele, saranno per sempre inabissate, senza più nessuna facoltà di azione contro le anime che vivranno nella Gloria.

[1] Le lettere di Berlicche (titolo originale The Screwtape Letters), pubblicato a Londra nel 1942.

 

 

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